Comune di Castellazzo Bormida Discarica “Ex Barco e Pulcianetta”

#RICCOBONI
Bonifica Ambientale
L’area della discarica abusiva “ex Barco – Cascina Pulcianetta” nel comune di Castellazzo Bormida (Al) è stata una cava di inerti riutilizzata, dopo il suo esaurimento, come discarica solo parzialmente regimentata. Negli anni Ottanta si scoprì che, oltre ai rifiuti solidi urbani del Consorzio Alessandrino, vi erano stati destinati ed interrati anche rifiuti industriali, solidi, liquidi e fusti, con un rilevante rischio ambientale. Partirono una serie di interventi miranti alla messa in sicurezza e bonifica di volta in volta delle zone a maggior rischio giacché la discarica si estendeva su di una superficie molto grande.

Nel 2006 la Riccoboni Spa è stata incaricata di condurre l’intervento di messa in sicurezza e bonifica del lotto III, un’area di 65 ettari presentante rifiuti di natura prevalentemente industriale. L’intervento è proseguito fino al 2010 e ha comportato un’azione di bonifica condotta sia on-site che off-site.

Si è proceduto infatti con l’escavazione e il trattamento in loco dei rifiuti rinvenuti (impianto di soil washing con sistema di trattamento della torbida di lavaggio, impianto di inertizzazione, impianto di vagliatura dotato di vaglio rotativo). Una parte dei rifiuti non pericolosi rinvenuti o divenuti tali dopo il trattamento on-site è stata rimessa a dimora in sito, in una discarica appositamente realizzata in condizioni di sicurezza in un volume confinato della capacità di 35 mila metri cubi. I rifiuti pericolosi e altre tipologie di rifiuto sono stati raccolti e trasportati verso gli impianti di smaltimento finale.

L’attività di bonifica e messa in sicurezza permanente è stata completata con la realizzazione e installazione di un impianto per il trattamento delle acque di falda contaminate da metalli pesanti, idrocarburi, benzene, PCB, dicloretano e la messa in sicurezza della falda sotterranea. Il trattamento delle acque è stato condotto disponendo una barriera idraulica formata da cinque coppie di pozzi, profondi 18 metri, per una capacità complessiva di emungimento pari a circa 10 mc/h per ciascuna coppia. Le acque emunte sono state affidate al trattamento di un impianto mobile autorizzato costituito da due batterie di filtri a sabbia-pirolusite e due batterie di filtri a carboni attivi.

L’intervento ha comportato complessivamente la gestione di circa 103 mila tonnellate di rifiuti di cui circa 69mila tonnellate tramite trattamenti on-site tramite impianti di soil-washing, di inertizzazione e di vagliatura.